Cake per ogni gusto

Cake per ogni gusto

mercoledì 26 marzo 2014

Una "gufa" per amica

Buongiorno a tutti!!! Siamo a mercoledì: da domani (per quattro giorni) non sarò presente assiduamente né sul blog né sulla paginetta facebook (cercherò di fare del mio meglio ^.^) perché sarò impegnata a lezione... finalmente comincio il modulo PME sugar paste presso l'Italian Cake Design School di MariaCristina Hellmann (saranno giornate di fuoco ma credo molto soddisfacenti)!!! Poi lunedì vi racconterò tutto >.< ...

Ma veniamo a noi... il post di oggi vorrei dedicarlo alla mia cara amica Enrica che il 21 marzo si è LAUREATA (ormai bisogna chiamarla Dott.ssa)! Ieri sera siamo riuscite a festeggiare inter nos questo evento nel nostro ristorante preferito di Treviglio, il NOSH, cenando divinamente con portate di pesce freschissimo (io mi sono gustata una cruditè fantastica). 
Ovviamente non poteva mancare il dolce: per l'occasione ho voluto prepararle una Victoria Sponge cake aromatizzata all'arancia con farcia alla ganache di cioccolato fondente, tutta decorata in pasta di zucchero! La torta, di quindici centimetri di diametro, ha richiesto otto ore e mezza di lavorazione e alla fine pesava ben due chili (per mio sommo orgoglio ha destato anche interesse ed ammirazione tra i presenti nel ristorante ^.^ ... non potevo così non lasciare qualche biglietto da visita  >.<)!
Per una volta mi mostro anch'io

La preparazione è iniziata il giorno prima del suo grande giorno con la realizzazione del gufetto portafortuna (ora battezzato Anacleto da La spada nella roccia della Disney), simbolo di conoscenza ed attributo distintivo di Minerva, con il suo Pileo nero (o Feluca, o Goliardo... per gli amici semplicemente berretto universitario: in teoria non doveva essere nero perché non si è laureata in Ingegneria ma pazienza... così è riconoscibile >.<), la pergamena della Laurea arrotolata e un bicchiere di Martini (volevo farlo festeggiare da subito). 
Il piccolo Anacleto pesa solo 200 gr. ed è fatto tutto con pasta di zucchero della FunCakes e con la GumPaste della Wilton (si asciuga più rapidamente ed è adatta proprio per il modelling): ho proceduto a strati partendo dalla palla centrale-corpo (per il piumaggio anteriore ho utilizzato le pinze), per poi aggiungere pian piano le penne sovrapposte (ho usato lo stampino delle foglie), le zampine, gli occhi, il sopraciglione, il cappello, il becco e le ali (molto delicate... in foto si vede che sono sorrette dalla carta assorbente). Tempo di esecuzione: 4 ore e mezza. Tempo di asciugatura: mezza giornata.
Anacleto in fase asciugatura
Il piumaggio di Anacleto














Dolcezze in Compagnia si è occupata della Victoria Sponge Cake lunedì pomeriggio (ha finito di stendere lo strato di pasta di zucchero bianca alle 18.30), per potersi così concentrare la mattina dopo nell'assemblamento finale con gli ultimi dettagli ^.^ (la parte più divertente)!
 Prima della copertura
Dato che la semplice copertura bianca era triste triste e poverella, ho deciso di preparare dei nastri rossi che l'avvolgessero come se fosse un dono (un po' di colore non guasta mai!), un tappetino rosso su cui adagiare Anacleto e una corona di lauro, o alloro, legata da un fiocco rosso arricchito da perle d'argento. La tradizione di posare sul capo del neolaureato questa corona risale al XIII secolo nell'Ateneo Patavino (1222... l'Università più antica): ovviamente ha origini ancora più remote in quanto già i romani la utilizzavano nelle cerimonie religiose per incoronare poeti e comandanti e simboleggiava già da allora il sapere, la saggezza, la cultura, il potere e la vittoria (iconograficamente tutti l'hanno potuta osservare sulla testa di Giulio Cesare, Dante, Napoleone ecc... ^.^). 
Tempo di esecuzione: 2 ore.
La decorazione passo a passo
La torta su tutti i lati

Cosa ne pensate? Sono riuscita a mostrare con una semplice torta tutta l'allegoria nascosta di una laurea? Spero di si...la Dott.ssa Enrica ha apprezzato il pensiero e il gusto (direi la parte fondamentale)... sarà avanzata un po' di torta oggi >.< ? 

Al prossimo post (credo che sarà lunghissimo sapendo il programma che mi attende) =)

DIKKE KUS
dalla vostra Elisa

lunedì 24 marzo 2014

La Peonia: la rosa senza spine

Buongiorno a tutti cari amici! Spero abbiate passato un bel weekend e che vi siate riposati! Il mio è stato pieno per vari impegni (non è comunque nulla a confronto di quello che mi attende il prossimo fine settimana con il modulo PME sugar paste ^.^)...

Come promesso oggi dedicherò questo nuovo post alla lezione svoltasi sabato mattina 22 marzo presso Italian cake design School: Mariacristina Hellmann ci ha insegnato, con grande pazienza, come costruire da zero una Paeonia in pasta di zucchero! Compito non semplice ma di grande effetto una volta ultimato! Ora posso dire che riesco a realizzare almeno quattro fiori: la rosa, il garofano, la calla e la peonia (la strada è ancora lunga però: se fossi rimasta anche nel pomeriggio avrei imparato anche l'orchidea e il pisello odoroso ma non volevo caricare troppo il cervellino >.<)...
Il modello da seguire =)
Ovviamente la peonia della maestra sembrava realmente vera (ho ancora da esercitarmi parecchio)! 

In Oriente la peonia è un fiore venerato da millenni (in Cina è la pianta ornamentale per eccellenza dal VII secolo ed è  ancora oggi Fiore di Stato celebrato con una sua festività in aprile), mentre in Europa fece il suo ingresso solo nel XIII secolo in Inghilterra (nel Vecchio Continente a fine del XVIII secolo e in America nel 1820): è da sempre considerato simbolo beneaugurante (un portafortuna) di pace, di amore (è il fiore che si utilizza per festeggiare il dodicesimo anno di matrimonio), di onore, di nobiltà d'animo e di prosperità. 
Sia la mitologia greca sia quella romana si sono sbizzarrite nella creazione delle leggende riguardo alla peonia, ve ne cito qualcuna:
- Paeon, allievo di Asclepio (dio della medicina), fu tramutato in fiore da Zeus per salvarlo dall'invidia del maestro.
- Paeon divenne fiore per aiutare Leto a partorire senza problemi Apollo ed Artemide: da qui il motivo per cui la peonia è una pianta officinale tanto usata (è antidolorifico e calmante).
- Apollo, invidioso dell'amore della sorella gemella verso Orione, la sfidò in una gara di arco e frecce... gara che causò la morte del figlio di Nettuno: le lacrime versate da Diana fecero crescere l'arbusto della peonia.
La preparazione della mia peonia gialla
In quattro ore di lezione siamo riuscite a produrre una sola peonia (ovviamente è tutta questione di allenamento) composta da quindici petali (cinque piccoli e dieci grandi), tutti infferrettati, tre stami (in natura possono arrivare a 200 unità) e una quantità industriale di pistilli: un gran lavoraccio insomma... molto laborioso.  Non oso pensare quanto tempo avremmo impiegato se avessimo realizzato la peonia da quaranta petali =) .
E' un fiore molto delicato per la finezza dei petali e consiglio di prepararlo almeno il giorno prima per dare più tempo possibile alla pasta di zucchero di asciugarsi bene ed aggangiarsi così al meglio al ferretto: non c'è da dire che non si mangia proprio a causa dei ferri che la tengono assieme >.<.
Lamia peonia completata
Una mattinata molto intensa considerando che il primo petalo che mi soddisfaceva seriamente l'ho posato dopo ben quaranta minuti dall'inizio: poi una volta preso il ritmo li si fanno a raffica... bisogna solo capire quanto sottile deve essere!!! Ora voglio esercitarmi proprio con questo tipo di peonia per la festa della mamma (alla mami piace tanto il giallo ^.^): ho appena scoperto che è un incrocio tra la Paeonia Lutea e la Paeonia Officinalis o Rosea Plena e  la Paeonia Suffroticosa avvenuto in America negli anni '50. 

prometto che migliorerò!
Al prossimo post
DIKKE KUS
la vostra Elisa













mercoledì 19 marzo 2014

Super PAPA'

Buongiorno a tutti! Vorrei augurare a tutti i papà BUONA FESTA DEL PAPA'!!! Oggi è un giorno speciale tanto quanto quello della festa della mamma ma, molte persone, lo considerano una celebrazione di serie B: ricordatevi sempre che, se siete a questo mondo, è grazie all'intervento sia della mami che del papi!!! Dal mio punto di vista li festeggio entrambi tutti i giorni (anche se loro credono il contrario) proprio perché sono felice che siano proprio loro i miei genitori: è Amore vero ed unico che non potrà mai cambiare! =)

La festa del papà è una ricorrenza presente in tutto il mondo. Se in Olanda, come nella maggior parte dei paesi, è fissata la terza domenica di giugno (mio suocero dovrà aspettare ancora pochi mesi), in Italia si segue invece la tradizione cattolica che la fa coincidere con il giorno di San Giuseppe (il 19 marzo appunto: i primi a celebrarla furono i padri benedettini nel 1030): archetipo del padre amorevole e del marito devoto, protettore degli orfani, delle giovani nubili, dei più sfortunati e dei lavoratori. 

Il dolce tipico che troverete nel nord Italia per questa ricorrenza è la Raviola, ossia un raviolo di pasta frolla ripieno di marmellata o crema cotto in forno o fritto (bello leggero ^.^): Dolcezze in Compagnia ha pensato invece a qualcosa al di fuori della consuetudine (non amo il fritto...) sempre tenendo però presente in concetto del "ripieno". Come dono per quest'anno, sapendo quanto è golosone il mio papi (chissà da chi ho preso >.<), ho preparato ben due tipi di dolcini da portargli oggi a merenda: dei cupcakes all'arancia, mandorla e semi di papavero, e dei biscotti aromatizzati all'arancia con il ripieno di Nocciolata di Rigoni di Asiago. Ovviamente tutto è stato cucinato con prodotti freschissimi (burro e uova) della Cascina CorteNuova.
Cupcakes all'arancia, mandorle e semi di papavero
Dato che avevo in casa tutti gli ingredienti, per la ricetta dei cupcakes ho pensato di provare quella descritta sul testo Scuola di Cake Design di Lindy Smith (Giunti 2012). Unico consiglio è di diminuire nettamente le dosi: dimezzandole sono usciti ben dieci dolcini (così ho potuto assaggiarlo in anteprima: delizioso!). Finalmente una ricetta che non vi farà sporcare il mixer: pratica e veloce! Le decorazioni, come potete vedere voi stessi, sono molto semplici perché al mio papà non piacciono i cupcakes troppo elaborati: cinque li ho spolverizzati con lo zucchero a velo, mentre uno (almeno mi sono esercitata un pochino), il perno di tutto, ho voluto creare il viso di Super Mario Bross (videogioco per cui abbiamo passato serate intere a divertirci!). Vi domanderete il perché... innanzi tutto perché il mio papi si chiama Mario, poi perché anche lui ha gli occhi azzurri e i baffi come il personaggio, e soprattutto perché... per me il mio papi è SUPER! 
Che ne dite? Gli piaceranno?
Biscotti all'arancia ripieni di Nocciolata
Per quanto riguarda i biscottini, o meglio... biscottoni, ho utilizzato la solita ricetta della pasta Sucrè imparata da EvelinDecora. Perché fare la frolla della Raviola tradizionale quando so che il papi preferisce la Sucrè? Ad ogni modo, per riempirli di Nocciolata, ho fatto un doppio strato: grazie a quello superiore con la cavità a forma di cuore si può vedere la crema =) . Per la decorazione (ho così mimetizzato alcune bruciacchiature: il forno ventilato è per me ancora un mistero) ho steso un velo di pasta di zucchero bianca e, per cambiare tecnica, ho provato il metodo a stampa: con il lato più grande delle bacchette per il sushi ho impresso la forma colorata sulla pasta e così via, sino a costruire un disegno geometrico... credo si ottenga un ottimo risultato e, anche in questo caso, è pratico, veloce, e facile. Unica nota dolente è che il colore è lungo da fare asciugare sebbene sia stato stemperato con la grappa... ^.^ 

Bene sono ufficialmente pronta per festeggiare il mio PAPA'! 
E voi? 
Vi aspetto al prossimo post... sabato sarò al corso sulla Peonia presso Italian cake design School quindi presumo che vi racconterò com'è andata... >.< 

DIKKE KUS
dalla vostra Elisa


lunedì 17 marzo 2014

L'arcobaleno ti porterà tanta fortuna

Buongiorno a tutti! Avete passato un bel weekend? Vi siete scatenati a qualche Saint Patrick's Party vestiti tutti di verde (colore simbolo dell'Irlanda) >.< ? Mi auguro di si, anche se così facendo avete anticipato un pochino la festa (Saint Patrick's Day è oggi, 17 Marzo)! Io mi sfogherò stasera e per l'occasione ho preparato un po' di cupcakes a tema... non avendo cucinato la mia classica torta del pranzo domenicale (sabato ho presentato la mostra del Gruppo dei Sei a Milano e non avevo proprio il tempo necessario), la mia creatività è venuta comunque allo scoperto =) ! 

The Saint Patrick's Day è la festa cristiana in onore a San Patrizio, patrono d'Irlanda, e viene celebrata in Irlanda (ovviamente), in America, in Australia, in Canada, in Inghilterra, in Nuova Zelanda, in Argentina e persino da noi in Italia (in modo particolare a Bobbio, a Caorso, a Grazzano Visconti, a San Sebastiano dei Marsi). La storia del santo conta decine, se non di più, di leggende. Nato tra il 385 e il 392 d.C. in un piccolo villaggio scozzese (oggi scomparso), il giovane Maewyn Succat fu rapito dagli irlandesi e venduto come schiavo. Dopo sei anni di prigionia, riuscì a scappare in Inghilterra e poi in Francia dove prese i voti: nel 432 papa Celestino lo battezzò Patrizio e lo incaricò di estirpare il paganesimo in Irlanda (completò la missione in trent'anni spiegando il concetto di Trinità con un semplice trifoglio, da allora simbolo del santo)... il 17 marzo del 461 il vescovo morì a Down nel nord dell'Irlanda e li fu sepolto (stranamente non è deceduto in maniera atroce come spesso accade). 
For Saint Patrick's Day
Purtroppo non ho potuto preparare dei cupcakes alla Guinness (birra scurissima irlandese prodotta dal 1759) perché in questa casa non è apprezzata (ho già provato a fare una Guinness Cake ma è stata divorata solo dal papi ^.^): ho così optato per dei semplici dolcini ai mirtilli che in Irlanda e in Scozia sono frutti tanto amati tanto da organizzare la Domenica del mirtillo. Per la ricetta ho seguito un mio vecchio esperimento, ben riuscito, che rende i cupcakes morbidi morbidi e con la cupoletta piatta (chi avesse bisogno non ha che da contattarmi).
L'arcobaleno tra le nuvole
Per la decorazione ho scelto la pasta di zucchero (avrei potuto preparare la crema al philadelphia per fare le nuvole... magari sarà perla prossima volta) che ho plasmato per creare le basi verdi (alcune sono a forma di trifoglio), le nuvole, gli arcobaleni e i pentoloni pieni di monete d'oro: un augurio per avere un po' di fortuna economica. 
Tutte le parate di San Patrizio vengono aperte dal Leprechauns, il folletto dispettoso irlandese noto anche come Leith Bhrogan (una figura mitologica celtica di origine antica legata alla Terra), che si burla degli avari e dei ladri ed è un gran golosone di birra: la leggenda narra che se percorrerete tutto l'arcobaleno, alla sua base troverete un grande pentolone contenente tantissime monete d'oro custodito dal folletto... una volta catturato vi lascerà tutta la sua fortuna per la sua libertà (avrete ben tre desideri da esprimere) =).
Il pentolone pieno di monete
Rimango dell'idea che quest'antica leggenda celtica, antecedente l'arrivo di San Patrizio, si sia legata metaforicamente con il pozzo (o meglio caverna) di Saint Patrick di cui era custode (la grotta era localizzata sull'isolotto di Lough Derg e fu chiusa da papa Alessandro VI nel 1497): da questa si poteva accedere direttamente al Paradiso, dopo avere percorso le pene e le prove del Purgatorio. Quindi: arcobaleno : pentolone = grotta : Paradiso. Voi cosa ne pensate? 

Nel frattempo che ci pensate e che mi fate sapere, Dolcezze in Compagnia procede con la preparazione della Festa del papà!!! Ricordatevi che è mercoledì!!! 

Vi lascio con  la canzone irlandese del folletto:

In a shady nook, one moonlit night, a leprechaun I spied with a scarlet cap and coat of green, a cruisc'n by his side
'Twas "tic, tac tic" his hammer went, upon a tiny shoe I laughed to think of a purse of gold, but the fairy was laughing too.
With tiptoe step and beating heart, softly I drew nigh there was mischief in his merry face, a twinkle in his eye
he hammered and sang with his tiny voice,
and drank his mountain dew I laughed to think he was caught at last,
but the fairy was laughing too.
 As quick as thought I seized the elf,
"Your fairy purse!" I cried "The purse," he said, "is in the hand of the lady by your side"
I turned to look, the elf was gone, then what was I to do? I laughed to think what a fool I'd been, but the fairy was laughing too.


Al prossimo post...
DIKKE KUS
dalla vostra Elisa

giovedì 13 marzo 2014

Un biscotto da compagnia

H. 8.00...
Buongiorno cari amici! Come state? Anche oggi è una bellissima giornata... ci stiamo avvicinando sempre di più al solstizio di Primavera (21 Marzo)! FINALMENTE!!! Le mattinate sono ancora rigidine ma non si può non svegliarsi presto: è un peccato perdersi le prime ore di luce (dopo tanto buio invernale ci vuole!)... "purtroppo" per voi questa luce mi renderà iper attiva almeno fino ad autunno =) .

preparazione della pasta Sucrè
Dato che era da un po' che non cucinavo i biscottini, ieri di buon ora ne ho cotti una dozzina di diverse forme: semplicemente alla vaniglia adatti per essere gustati a colazione o a merenda. Per avere una bella palla di pasta sucré mi sono basata come sempre sulla ricetta di EvelinDecora e, una volta stesa, ho usato i cutter a fiore, a farfalla e a tulipano per dargli una forma primaverile. Non ho voluto usare la ghiaccia reale per tutti perché avevo già in mente che questo pomeriggio avrei sperimentato un po' con la pasta di zucchero, e poi... è inutile, è un metodo di decorazione che non mi soddisfa ancora al 100% (sarà perché ho solo tre bocchette PME in croce e quindi non posso giocare più di tanto: è difficile che lavoro con i progetti perché seguo sempre ciò che detta la fantasia del momento). Mi auguro che prima o poi mi andrà a genio... 
Biscotti mentre si raffreddano
Una volta preparata la ghiaccia stiffy della Squires Kitchen (alla fine ho usato solo lei  che rimane bella compatta), ho voluto collaudare la tecnica del basket weave: su internet ho visto tanti esempi di biscotti decorati come fossero dei cestini da picknic e mi hanno sempre intrigato... non potendo economicamente seguire tutti i corsi di decorazione di questa terra, per una volta ho cercato sul grande motore qual'è Google il metodo migliore e mi sono così imbattuta sul canale di ItalianCakes . Credo di esserci riuscita in parte: come prima prova non mi è dispiaciuto il risultato finale (se vedete la foto sotto potrete notare che la parte sinistra è un po' più incerta e meno rifinita... però ho preso la mano dalla seconda metà, cosa ne dite?). Rimango dell'idea che sarebbero venuti meglio se avessi usato una bocchetta più grande della 1,5 PME (devo provvedere a prenderne altre). Ora è solo questione di pratica: prima la riga verticale, poi tutte le orizzontali più corte distanziate tra di loro a seconda della grandezza della bocchetta, poi sopra a queste la seconda verticale e così via!!!
All'ora del thè
Se i biscotti tondi a fiore sono stati decorati coi cestini floreali (fiori moooolto stilizzati) e con un motivo simil "uncinetto", con quelli a tulipano e a farfalla ho intenzione di utilizzare la pasta di zucchero impiegando un paio di metodi che ho scovato nel libro della Lindy Smith =) . Ma questo lo scriverò nel pomeriggio ;) 

A più tardi
DIKKE KUS 
dalla vostra Elisa

H. 17.00...
Ciao a tutti! Rieccomi qui come promesso! Ho appena concluso la mia sessione di esercizi con la pasta di zucchero =) . E' stato molto divertente e rilassante! Diversamente dai biscotti che avevo provato a decorare con mio nipote (la pasta era stata stesa troppo alta e quindi il gusto ne risentiva), stavolta ho tirato bene la mia pallina di zucchero per farne uno strato sottilissimo (che poi ho incollato al biscotto con un po' di Nocciolata di Rigoni di Asiago)! 
Per cambiare un po' l'effetto finale ho sperimentato tre nuove tecniche:
1- nella prima ho unito due colori diversi (viola-bianco, arancio-rosso, rosso-bianco) e, senza fonderli completamente, ho ottenuto un pattern marmorizzato.
2- nella seconda ho provato pattern semplici ripetuti, ovvero dei pois, poi innestati tramite lo smoother nella sfoglia già stesa. 
3- nella terza ho stratificato più fogli di pasta di zucchero di due colori diversi (se ne possono ovviamente usare di più), successivamente li ho tagliati longitudinalmente e, mettendo le striscette una a fianco all'altra, ho poi passato il mattarello per compattarle. 
Oggi era solo una prova quindi non ho più usato la ghiaccia per completare i decori (anche se secondo me sono carnissimi anche così...). The next time tenterò altri pattern che ne dite? Ce ne sono un'infinità!!!!
Biscotti ricoperti con un sottile strato di pasta di zucchero
See you soon! (domenica non preparerò io la torta: stavolta sarà di competenza della mami...)
Vi aspetto al prossimo post tutto dedicato alla festa del PAPA'!!!
DIKKE KUS
la vostra Elisa

lunedì 10 marzo 2014

Un Charlot per una Charlotte

Buongiorno a tutti cari amici! Buon lunedì! Come state e come avete passato la domenica? Spero in COMPAGNIA! 
Siamo arrivati al tredicesimo post: non mi sarei mai immaginata di essere così costante! Se avete delle preferenze, dei suggerimenti per migliorare (per esempio inserire più fotografie o direttamente tutti i dettagli delle preparazioni), degli esperimenti da farmi provare, o semplicemente se volete qualche ricettina non dovete fare altro che contattarmi ;)
Charlotte all'arancia
Per questa domenica ho voluto preparare una golosissima Charlotte all'arancia circondata da tanti savoiardi inzuppati nel Porto rosso (lo ammetto... fino all'ultimo secondo sono stata tentata di buttargli dentro una mangiata di gocce di cioccolato >.<). Credevo fosse una ricetta super difficile ma penso di averci messo molto meno tempo rispetto alla preparazione di un semplice Tiramisù (già di per se velocissimo da cucinare!): ciò mi gusta parecchio dato che ultimamente sono sempre di corsa (questa settimana ancora di più per la mostra che inaugurerò sabato 15 Marzo alle h.16.00: se volete sono alla Galleria Velazquez a Milano, via Pisanello 1, Mostra Eoykos - Il Gruppo dei 6). L'unica accortezza è che bisogna organizzarsi il giorno prima perché il dolce deve riposare in frigorifero per almeno sei ore per far sì che si compatti!
La Charlotte pronta per la nanna in frigor
Inizialmente avevo pensato di guarnirla con i biscotti Lingue di gatto gluten free, preparandoli personalmente modificando la ricetta di Giallo Zafferano, ma è stato un disastro colossale perché si sono letteralmente sciolti nel forno (evidentemente la farina senza glutine non lega con l'albume): a quel punto, anche se volevo fare una charlotte un po' diversa, ho dovuto ri-optare per i savoiardi gluten free già pronti =( . Seguendo la ricetta di Cucinare meglio, o meglio, apportando le mie solite modifichine (es: usando la panna senza lattosio), è venuta una Charlotte dove l'arancia è protagonista assoluta grazie anche allo strato intermedio di fettine tagliate sottilissime per non appesantire la crema (la ricetta originaria propone invece altri strati di savoiardi all'interno)!

Per la decorazione ho pensato a qualcosa di semplice, veloce e, ovviamente, con un certo senso logico. Il dolce inglese (evoluzione del più povero bread pudding) venne creato nel 1796 come omaggio alla regina Charlotte Sophia di Mecklenburg-Strelitz (1744-1818), moglie di Giorgio III, mecenate delle arti e della musica, promotrice della botanica e golosona di mele (la Charlotte fu poi perfezionata dal cuoco francese Marie Antonin Careme durante la reggenza del futuro Giorgio IV, 1811-1820). 
Ed è qui il nesso logico... proprio perché la regina era amante delle arti (l'opera K3 di Mozart è dedicata a lei!), ho voluto decorare il suo dolce con un celeberrimo personaggio inglese che fece la storia del cinema muto: Charlie Chaplin (1889-1977; Cavaliere comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 1975 grazie ai suoi meriti artistici), famoso dal 1914 per il suo personaggio Charlot (vagabondo), simbolo dell'alienazione umana nell'era del progresso economico ed industriale. L'ARTE è sempre il mio primo pensiero... scusatemi! Oltre alla simbologia artistica anche un'assonanza di nomi: Charlotte-Charlot = la regalità-la povertà.
la decorazione sul tappetino per asciugare
Dato che la regina Charlotte era una cultrice della botanica, in aggiunta alla decorazione ho voluto inserire tre garofani screziati di rosso che portano un messaggio di gentilezza. Per essere storicamente corretta avrei dovuto creare una Strelitzia (ovvero l'Uccello del Paradiso di origine africana), battezzata così in onore della sovrana, ma la mia abilità con i fiori in pasta di zucchero deve essere ancora formata.

Il dolce è stato divorato e credo proprio che proverò altre varianti perché si presta bene per la stagione che sta arrivando =) . 

Vi auguro una bellissima giornata... golosa possibilmente ;)
Al prossimo post!!!

DIKKE KUS
dalla vostra Elisa

sabato 8 marzo 2014

Un augurio a tutte le DONNE!


"Il mondo sarebbe imperfetto senza la presenza della donna" -Tommaso d'Aquino-

Buongiorno cari amici! Come state? Innanzi tutto vorrei augurare a tutte le donnine che mi stanno leggendo in questo istante BUONA FESTA DELLA DONNA, o meglio, BUONA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA!!!
Oggi è un giorno molto speciale (io festeggerei tutto l'anno dato che sono fiera di essere ciò che sono): questa ricorrenza simboleggia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e venne celebrata a partire dal 23 febbraio del 1909 in America grazie alle socialiste Rosa Luxemburg e Clara Zetkin, dal 19 marzo del 1911 in Germania grazie ad Aleksandra Kollontaj, e solo dal 12 marzo del 1922 in Italia dopo le insistenze del partito comunista (parlando inter nos, purtroppo stiamo regredendo per quanto riguarda il lavoro, alcuni diritti e i trattamenti riservataci... forza DONNE dobbiamo rimboccarci le maniche!). La Giornata Internazionale della Donna non fu inizialmente ricordata tutti gli anni e non fu fissata subito all'8 marzo: per questa data bisognerà aspettare il 1917 quando, a San Pietroburgo, le donne manifestarono per la fine della I Guerra Mondiale (inizio del crollo dello zarismo russo). Una festa quindi di chiaro stampo politico che, nel corso degli anni, perse sempre di più la sua accezione più profonda andando a mitizzare il suo inizio con fantasiose versioni (per esempio la strage delle operaie della fabbrica Cotton di New York nel 1908).
Solo nel 1946 la festa prese piede in Italia (divenne però nazionale solo con l'avvento del Femminismo negli anni '70) e, per simboleggiarla al meglio, le comuniste Teresa Noce, Marisa Montagnana e Teresa Mattei ebbero l'idea di associarla alla mimosa (pianta di origine australiana che fiorisce appunto a marzo) che, per gli Indiani d'America, significa forza e femminilità, libertà ed autonomia, innocenza, pudore e sensibilità! 

Per l'occasione è tutta settimana che spignatto in cucina...
Curiosando in giro, tra siti e blog, ho visto che tutti propongono torte mimosa e cupcakes mimosa... un po' banalotto secondo me! Dolcezze in Compagnia ha voluto distinguersi un pochino e, considerando anche l'allergia alla profumazione della pianta (è un continuo starnutire), ha voluto rappresentare questo fiore solo tramite la sua colorazione, così allegra e primaverile, con due progetti: dei PushCakes e dei CakePops!!! 

I contenitori PushCakes
La prima idea è nata dalla voglia assoluta di testare in prima persona la sensazione che si prova dal gustare una mini fetta di torta passeggiando tranquillamente per strada (qua in paese mi guardavano in modo strano... stavano leccando tutti il gelato): è un'ottima soluzione, decisamente più golosa, che ricorda tanto i pushpop che andavano di moda negli anni '90... 
Per comporre i PushCakes ho cotto una base di Pan di Spagna al cioccolato (la mia solita ricetta) che poi, appena tiepida, ho tagliato ed inserito nel contenitore (aiutandomi ovviamente con lo stantuffo). Tra un disco e l'altro ho farcito con la crema di philadelphia alla vaniglia colorata ovviamente di giallo per richiamare la mimosa (il colore giallo è risaltato di più sul pan di spagna marrone)! Il risultato mi ha soddisfatta e credo proprio che i PushCake ruberanno il posto dei CakePop nel mio cuore! =) 
PushCakes pronti per la passeggiata
Ottimi anche a merenda con una tazza di the stando comodi a casa








La seconda idea, che ha seguito solo di un paio di giorni la prima, è scaturita dall'esigenza di tentare di ricoprire di pasta di zucchero i CakePop (esperimento mai provato ahimé perchè per pigrizia li ho sempre solo glassati col cioccolato). Tenedo sempre presente il colore dominante della mimosa (rendendolo un pochino più chic con l'oro) ed ipotizzando che una pallina di torta corrispondeva ad un fiorellino singolo, ho creato quattro tipi diversi di CakePops: uno con un un fiocchetto verde sul capo, un'altro tutto ricoperto di zuccherini trasparenti, il terzo con i cuoricini bianchi di zucchero ed infine, l'ultimo, con un mini rametto di mimosa. Non saranno perfettissimi ma come primo esperimento mi ritengo soddisfatta del risultato.
Ecco i quattro tipi di CakePops
Visti dall'alto
Ovviamente prima di decorarli li ho cucinati =) e per farlo mi sono servita di un utilissimo elettrodomestico che mia cognata mi ha regalato tempo fa!!! Ovviamente se cercate in internet troverete anche il metodo per farli manualmente con gli avanzi delle torte miscelati alla marmellata: io preferisco il maker che in 8 min li cuoce e li rende perfetti (miss perfezione)!
The CakePops maker
Per chi volesse la ricetta base (poi ovviamente si può aggiungere quello che si vuole) la scrivo qua sotto (per chi è pigro a tradurre dall'inglese): 

Ingredienti per circa 36 popponi (come li chiamo io):
- 290 gr.di farina
- 270 gr. di zucchero
- 3 cucchiaini di lievito per dolci
- un pizzico di sale
- 115 gr. di burro
- 250 ml. di latte intero
- un cucchiaio di vanillina
- 2 uova grandi

Preparazione: combinare la farina, lo zucchero, il lievito, il sale  e la vanillina in un'insalatiera; aggiungere piano piano il latte e sbattere col mixer a media velocità per un minuto; aggiungere le uova e continuare a sbattere per un altro minuto sempre a media velocità; poi per un altro minuto e mezzo alla velocità massima; aggiungere il burro a tocchetti e sbattere finchè non si sarà incorporato; con un cucchiaio riempire poco sotto il bordo delle insenature del CakePops maker (precedentemente oliato) e cuocere dai 5 agli 8 minuti (di solito è meglio 8); estrarli cautamente e lasciarli raffreddare. I vostri popponi sono pronti per la decorazione!

Spero che i due progetti siano stati graditi al posto della classica  e scontata torta mimosa... ho raggiunto secondo voi lo scopo di festeggiare al meglio la FESTA DELLA DONNA? 

Al prossimo post ;) (ricordiamoci che tra poco è la festa dei PAPA')
DIKKE KUS
la vostra Elisa

lunedì 3 marzo 2014

Su le maschere... è Carnevale!

Buongiorno a tutti! Come state cari amici, avete passato una bella domenica di sole? Vi siete divertiti e travestiti come me? ;) Finalmente siamo entrati a pieno regime nello spirito del Carnevale (ancora domani, Martedì Grasso, e noi golosoni del rito romano faremo "finta" di iniziare la Quaresima )! 
Non so nei vostri paesi, ma nel mio sono stati costruiti ben sei carri allegorici (alla faccia della crisi!) e la piazza centrale era strapiena di bimbi (e adulti) mascherati scatenati in balli e canti... ma è giusto così! Festa antropologicamente presente in tutto il mondo dalle origini dei tempi antichi, il carnevale è sempre stato l'unico momento consentito in cui si poteva uscire dai rigidi schemi sociali, rovesciare l'ordine e vivere di scherzi e dissolutezza!

Come vi ho promesso nei post precedenti, per l'occasione ho preparato qualcosa di speciale e goloso! 
Dato che la torta scelta era molto semplice (ma deliziosa!), ossia una Chiffon Cake all'arancia con gocce di cioccolato, per la decorazione ho voluto creare un qualcosa a tema che potesse rimanere come ricordo: una maschera tutta in pasta di zucchero in stile venezianeggiante, tutta dorata ed arricchita da una farfalla, da un merletto e da decori barocchi viola (il mio colore preferito!).
La maschera di Carnevale
La preparazione ha richiesto un paio di giorni a causa dei tempi di asciugatura della Gum Paste della Wilton (adatta proprio alla modellazione di figure), della sua colorazione data con l'oro della Rainbow Dust, ed infine del tricot.
Le fasi della preparazione
Come modello ho preso in cartoleria una mascherina molto lineare che, una volta ricoperta di pellicola (badiamo sempre all'igiene), ha avuto il ruolo fondamentale di dare la forma alla mia mascherina di zucchero. Nel frattempo che questa si solidificava un poco, ho preparato il merletto con il tricot mix della Wonder Cakes Silikomart con i suoi appositi tappetini in silicone (secondo l'umidità dell'aria, il tutto deve asciugare almeno una giornata a temperatura ambiente ricoperto da un foglio di pellicola). Dopo un paio di ore la maschera si era finalmente seccata e ho potuto procedere con la prima stesura dell'oro, il trucco (eyeliner nero) per contornare gli occhi, la decorazione in pasta di zucchero con motivi barocchi e l'aggiunta di perle di zucchero argentate... mancava solo il posizionamento del merletto ma questo sarebbe avvenuto il giorno dopo perché il composto era ancora troppo umido per essere staccato facilmente dal suo supporto!
Maschera senza tricot


La preparazione del Tricot 




 









Da ultimo, sabato mattina ho cucinato la Chiffon Cake all'arancia e gocce di cioccolato con glassa all'arancia (che purtroppo dalla foto non si percepisce!). Ho voluto seguire passo a passo la ricetta di Sonia Peronaci perché non avevo mai preparato una torta con il cremor tartaro, ossia bitartrato di potassio, un sale di potassio dell'acido tartarico che ha la stessa caratteristica del bicarbonato di sodio: fa lievitare i dolci! Il risultato è stato ottimale perché una torta così soffice non l'avevo mai gustata... e mi sa che d'ora in poi il cremor tartaro sarà un fedele alleato! Ovviamente, dato che ormai sono attenta al tipo di farina, ho provato ad utilizzare quella senza glutine e, anche se la ricetta consigliava la farina 00, la Chiffon cake è risultata morbida e soffice ugualmente e credo che la userò come base per dei cupcakes =) !
Unico consiglio che posso darvi è per quanto riguarda le dosi. Non tutti hanno a casa lo stampo adatto alla Chiffon cake, e così per darle la forma da ciambellone ho utilizzato la tortiera della StoneLine presa su QVC: ottima soluzione perché è antiaderente e quindi non bisogna litigare per estrarre la torta! L'unico problemino è che la tortiera è un pochino più piccola dello stampo consigliato da Sonia Peronaci e quindi rimane un po' di impasto in eccesso... ma nessun timore... è stato sufficiente usare anche un'altra tortierina della PME (mai buttare il cibo!). Conclusione: con un unico impasto ho cucinato DUE TORTE!!!! E ci PIACE! 

Al prossimo post!
DIKKE KUS
dalla vostra Elisa

Ben due torte!
Il ciambellone in attesa di decorazione









La Chiffon Cake è pronta